“Ma tale inesauribile cosa è la libertà dell’uomo, che pure in queste condizioni il pensiero di Pietro riusciva a tessere la sua ragnatela da una macchina all’altra, a fluire continuo come il filo di bocca al ragno…” I. Calvino
Misumena vatia e Thomisus onustus, anche detti Ragni granchio, sono piccoli aracnidi della famiglia dei Tomisidi che non superano i 5 – 10 mm. Sono dei temibili predatori che non costruiscono la tela ma cacciano all’agguato mimetizzandosi tra i fiori dai colori simili alla loro livrea, la quale può variare dal giallo al bianco a seconda dei fiori frequentati. Tale forma di adattamento è resa possibile da un particolare pigmento giallo che viene secreto in un tempo che va da un minimo di 10 a un massimo di 25 giorni e che viene attivato dall’animale in seguito alla stimolazione visiva dopo che esso si è stabilito su un fiore di colore giallo. Il ritorno al colore bianco, quello di base, è molto più veloce e avviene attraverso l’espulsione del pigmento dal corpo. A dispetto delle loro modeste dimensioni questa tecnica di caccia consente ai tomisidi di catturare prede molto più grandi di loro come api e farfalle.